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Undicesima edizione del Festival Equestre Internazionale di Mata

INFORMATIVA: Alcuni degli articoli che pubblichiamo provengono da fonti non in lingua italiana e vengono tradotti automaticamente per facilitarne la lettura. Se vedete che non corrispondono o non sono scritti bene, potete sempre fare riferimento all'articolo originale, il cui link è solitamente in fondo all'articolo. Grazie per la vostra comprensione.

Festival equestre – Sotto l’Alto Patronato di Sua Maestà il Re Mohammed VI, il Festival Equestre Internazionale di Mata, organizzato dall’Associazione Alamia Laaroussia per l’azione sociale e culturale, in partenariato con il Festival Internazionale delle Diversità Culturali dell’UNESCO, torna per la sua undicesima edizione dal 02 al 04 giugno 2023 a Zniyed, ciada/comune di Larbaa de Ayacha, distretto provinciale di moulay Abdessalam ibn Machich, provincia di Larache, wilaya di Tangeri-Te touan-Al Hoceima, sotto il segno:

Mata: patrimonio dell’umanità e incontro di culture”.

ي وملت ىق للثقافات ماطا تراث إنسا ن

Una nuova edizione che conferma l’impegno di Nabil Baraka, presidente del festival Mata, a promuovere questo autentico patrimonio immateriale del nord del Marocco, preservato dal Marocco e custodito dal defunto Sidi Abdelhadi Baraka Naquib delle chorfas Alamiyin e dal nostro defunto nonno Sidi hadj Mohamed Baraka Naquib delle chorfas Alamiyin.

Aperto ai continenti, Mata è oggi uno spazio di convivialità e di scambio culturale, sociale ed economico, spiega il presidente del festival, Nabil Baraka:

“Questo evento annuale, la cui pietra angolare è il concorso equestre MATA, contribuisce alla conservazione di un patrimonio civile immateriale ancestrale e fa rivivere le tradizioni secolari della regione”. L’evento, che valorizza il posto del cavallo nella regione settentrionale e rende omaggio ai suoi cavalieri, promuove anche lo sviluppo economico e turistico delle regioni settentrionali e meridionali del Regno, mettendo in risalto le loro numerose ricchezze e promuovendo i prodotti dei loro ricchi e variegati terreni e mestieri, ormai rinomati in tutto il mondo. Come nelle precedenti edizioni, è previsto un ricco programma di attività in loco. Durante i 3 giorni dell’evento, gli ospiti e i visitatori nazionali e internazionali potranno viaggiare attraverso la storia un magnifico concorso di tradizione ancestrale MATA” e scoprire le esposizioni di prodotti locali e scoprire le esposizioni di prodotti locali e dell’artigianato marocchino.

Il Festival offre ai suoi ospiti anche una serie di serate di canti sufi e spettacoli folcloristici locali e nazionali, oltre a varie animazioni allestite durante i tre giorni i tre giorni: campagna di sensibilizzazione sul rispetto dell’ambiente, giochi per bambini, ecc. giochi per bambini, ecc.

“La fiera dei prodotti locali e dell’artigianato è ormai un momento culminante di ogni edizione del Festival Internazionale di Equitazione Mata. Le province del sud, ospiti permanenti del festival, espongono i loro prodotti accanto alle cooperative del nord e permettono ai nostri ospiti di scoprire la varietà e la ricchezza dei nostri rispettivi tesori locali. È una dimostrazione del nostro impegno nella promozione del turismo, della cultura e delle dinamiche sociali e del nostro sostegno allo sviluppo umano”, afferma Nabila Baraka, presidente dell’Associazione Alamia Laaroussia per l’azione sociale e culturale.

L’edizione 2022 ha registrato la partecipazione di oltre 200.000 persone tra visitatori nazionali e internazionali. Il concorso MATA ha attirato più di 240 cavalieri provenienti da diverse tribù. 60 cooperative provenienti dal Sud e dal Nord del Marocco e dalla Mauritania hanno potuto esporre i loro prodotti; un festival musicale animato da artisti rinomati come L7OR, Abdelali Taounati, Houssa 46, Ouafae senhajia e Hanae elmrini.

Il programma del festival musicale dell’undicesima edizione sarà sorprendente e ricco di varietà di musica Jebli e popolare, oltre che un momento forte per rendere omaggio a grandi personalità della cultura e dello sport. e dello sport.

“MATA”, un patrimonio mondiale

Intorno a Jbel Allam, i contadini accolgono la primavera praticando un gioco particolarmente originale che fa appello al coraggio, all’abilità, alla flessibilità, alla delicatezza, all’intelligenza e alla finezza di chi lo pratica. È un gioco in cui cavallo e cavaliere, in perfetta simbiosi, celebrano una complicità leggendaria e soprattutto la cultura ancestrale di una regione straordinaria. Gli Jbalas hanno dato a questo gioco il nome di MATA.

Ancora oggi, la tradizione è gelosamente conservata dalle tribù di Bni A rous e le regole del gioco sono scrupolosamente rispettate. Dopo la setacciatura dei campi di grano, prima nel villaggio di Aznid, poi in altri villaggi, le ragazze e le donne della tribù a cui è affidata questa operazione la accompagnano con i loro canti, i loro youyous e i loro famosi a iyou’, al suono delle ghaita e dei tamburi specifici della regione. Queste stesse donne realizzano, con l’aiuto di canne e tessuti, la bambola per cui gareggeranno i cavalieri più coraggiosi del Paese Jebala, una regione in cui l’arte di cavalcare, allevare e addestrare i cavalli è una forte specificità culturale.

I cavalieri che partecipano al gioco della MATA devono cavalcare a pelo, vestiti con le ancestrali jellabas e amamas. Secondo la tradizione orale, vince il gioco della MATA chi, con abilità e audacia, riesce a strappare la bambola agli altri cavalieri e a portarla via. In seguito gli viene assegnata una ricompensa suprema: viene dato in sposa alla ragazza più bella della tribù.

Il gioco della “MATA” è probabilmente ispirato al Bouzkachi, un gioco simile ma più violento, importato, secondo la leggenda, da Moulay Abdes lbn Mashich durante la sua visita a Ibn Boukhari. Il bouzkachi giocato in Afghanistan ha come posta in gioco il cadavere di una capra che le capre combattono in giostre brutali che provocano molti feriti. che provocano molti feriti.

Questo evento annuale Questo evento annuale celebra un’antica cultura che esprime un riabilitato senso dell’onore, della fede, del patriottismo come scuola sufi e dei valori spirituali e universali; l’intero patrimonio umanistico lasciato in eredità dal grande Quotb Moulay Abdeslam Ibn Mashich agli Alamiyin Chorfas, ai Tarika Mashichiya Shadhiliya e agli abitanti di questa eccezionale regione.

Da un’altra testata giornalistica news de www.europeantimes.news

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